Finanziamento pubblico ai partiti aumenta di 3 volte con l'ultimo intervento legislativo.

Finanziamento pubblico ai partiti: con l'ultimo intervento i rimborsi pubblici aumentano passando da 91 milioni di euro annui a più di 300 milioni. 


Prima dell'ultimo intervento legislativo in materia di finanziamento pubblico ai partiti fatto dal Governo Letta, il Governo Monti aveva ridotto a 91.000.000 euro annui i contributi pubblici per le spese sostenute dai partiti e dai movimenti politici (art.1 LEGGE 6 luglio 2012, n. 96, disposizione da applicarsi a decorrere dal primo rinnovo del Senato della Repubblica, della Camera dei deputati, dei membri del Parlamento europeo, dei consigli regionali successivo alla data di entrata in vigore della legge stessa).

Poi il Governo Letta è intervenuto con il DL 28 dicembre 2013 n. 149, che deve ancora essere convertito in Legge. Tale DL ha sostanzialmente spostato verso contributi volontari il finanziamento ai partiti, stabilendo che ciascun contribuente può destinare il due per  mille  della  propria imposta sul reddito delle persone fisiche  a  favore  di  un  partito politico, iscritto in un apposito registro che garantisce la democraticità del suo ordinamento interno. 

Questo meccanismo non elimina quindi il finanziamento pubblico ai partiti, in quanto dirotta appunto parte del gettito fiscale ai partiti sottraendolo agli altri possibili utilizzi (per es. spese per l'istruzione, spesa sociale in favore degli esclusi dal mercato del lavoro ecc.).

Ma di quale ammontare parliamo? Quanto è il due per mille dell'imposta sul reddito delle persone fisiche? Dai dati relativi alle dichiarazioni 2012 (redditi 2011) disponibili sul sito Dipartimento delle Finanze del Ministero dell'Economia risulta una imposta netta totale di 152.219.369.000 euro. Facendo il due per mille di tale cifra si arriva a 304.438.738 euro, ben al sopra dei precedenti 91.000.000 euro!

Al di là di ogni considerazione sull'opportunità o meno di aver un sistema di finanziamento pubblico ai partiti volto a favorire chi non ha i mezzi, si intende sottolineare che se devono essere utilizzate risorse pubbliche, come continua a farsi anche con il nuovo sistema, è dirimente che esse siano erogate esclusivamente sulla base della dimostrazione e adeguata documentazione delle spese sostenute, ovviamente previa la fissazione di un tetto massimo. E in ogni caso, vista la grave situazione economica del Paese e la necessità di misure che intervengano sulla spesa  pubblica, sarebbe fortemente auspicabile che si arrivi a cifre ben al di sotto dei 91.000.000 euro annui. 

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